KAIZEN™ Talk con Remazel Engineering: quando si alza il vento c’è chi alza muri e chi costruisce mulini a vento

KAIZEN™ Talk con Remazel Engineering: quando si alza il vento c’è chi alza muri e chi costruisce mulini a vento

“Questa esperienza mi ha segnato”. 
“Sorpasso la colonna dei camion militari. Sembrano non finire mai. Dal centro di Bergamo sto andando in azienda, dove siamo presenti in otto, divisi in stanze diverse ormai da due settimane, per completare in sicurezza la scadenza di questa importante commessa. Qualcuno ha addirittura dormito in albergo per maggior sicurezza verso i familiari a casa. Abbiamo deciso di non fermarci ed abbiamo messo in discussione tutto”. 

 

Andrea Rosa, AD di Remazel, racconta come è stato affrontato il lockdown in una delle provincie più colpite d’Europa dal COVID-19. 

 


  
 
Qual è l’elemento più importante? 
 
Persone al centro. Il nome del progetto Kaizen nato due anni fa". Non è uno slogan.  
“Abbiamo deciso di far parte di qualcosa di più grande. Tutti hanno partecipato: chi stava in azienda e chi stava in smart working. C’è stato un grande flusso di comunicazione sulle attività in corso di realizzazione nella fase del collaudo virtuale e abbiamo coperto turni di 24 ore per collegare i tre team Giappone, Messico, Italia.  Come rituale la pizza il venerdì mangiata separati ma uniti virtualmente. Nessuno ha mai chiesto nulla, ma abbiamo accordato un 25% di aumento al di sotto di una certa RAL per chi lavorava. Molti hanno offerto giorni di ferie per compensare quelle dei colleghi appena assunti. Mentre i fornitori attivi che ci hanno seguito in questa sfida sono stati pagati puntualmente alla consegna”. 
 
Quale era il problema? 
“Un’importante commessa sviluppata tra Giappone, Messico e Italia da portare avanti e con un collaudo FAT fondamentale per sbloccare l’avanzamento lavori ed i pagamenti. Di solito sono circa 25 persone per 15 giorni sull’impianto. Dal momento che tutti gli spostamenti erano bloccati, decidiamo di lavorare tutti in virtuale. Agli operai viene data una videocamera da caschetto, un gateway (supercomputer di origine ferroviaria dalla consociata MIOS Elettronica) per raccogliere tutte le registrazioni e le comunicazioni 24 ore su 24. 
  


E così nasce la “digital FAT”: un successo.  
“Siamo in anticipo, prendiamo un premio di accelerazione e vinciamo un’ulteriore commessa.  Non solo, adesso questa modalità di lavoro diventa parte del nostro sistema di offerta: fa risparmiare tempo e soldi. Questo diventa la “nuova normalità”, che rende più competitiva la nostra offerta.” 

 




Cosa possiamo imparare da questa esperienza? 

  1. Trasmettere il senso di urgenza (qui era drammaticamente reale, altrimenti deve crearlo il Leader); 
  2. Dotarsi degli strumenti adatti; 
  3. Tenere le persone al centro (prendersi cura delle persone, comunicare frequentemente, dare un senso alla sfida che si sta intraprendendo, supportare la comunità locale e le famiglie). 

 
Quanto ha influito l’esperienza kaizen? È stata fondamentale.  
“Con il progetto persone al centro di due anni fa, abbiamo trasformato una Business Unit che oggi ha quasi raddoppiato il fatturato ma soprattutto ha fatto crescere le persone che oggi agiscono come piccoli imprenditori. Nell’avventura Digital FAT abbiamo deciso di non arrenderci e di seguire il motto trovato da Chiara, la nostra marketing manager:  “Quando si alza il vento c’è chi alza muri e chi costruisce mulini a vento”.

  

Con oltre 60 anni di esperienza, Remazel Engineering Spa è una società leader nella progettazione e costruzione di apparecchiature e macchine per il settore Oil &Gas con sede a Bergamo, il cuore della zona rossa dell'emergenza sanitaria.

 
 
 Scarica l'Annual Report di Remazel

 

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Ispirati da questa testimonianza, abbiamo deciso di creare un evento digitale per permettere a diverse aziende italiane di raccontare la propria storia di miglioramento ai tempi del COVID-19. Una conferenza digitale per raccogliere testimonianze di coraggio, umanità e passione.

 

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