Flow, Synchronization e Leveling: nel cestino portapranzo giapponese l’evoluzione di Kaizen

Flow, Synchronization e Leveling: nel cestino portapranzo giapponese l’evoluzione di KAIZEN™

Ovunque in Giappone si può vedere questa piccola scatola per il pranzo: chi la consuma in treno, chi  in ufficio ed anche nei ristoranti veloci. Si chiama bento ed è molto di più di un semplice cestino portapranzo. È la via giapponese alla pausa di mezzogiorno, un punto fermo per chi vuol portarsi dietro – a casa, a scuola, all’università, un pezzetto di casa e delle sensazioni che questa parola comunica. Dentro al bento – conosciuto nel mondo anche come Japanese lunch box – ci sono tante piccole porzioni, veri e propri bocconcini che comprendono riso, onigiri, tofu, verdure, carne, frutta e piccoli dolci.



La preparazione del bento prevede la massima cura della presentazione e la ricerca di una idea di bellezza. Si lavora insomma anche sulla forma del cibo: l’aspetto sembra quasi contribuire a migliorare il gusto delle portate. C’è un gusto particolare per gli accessori e le decorazioni: i singoli bocconcini sono separati da graziosi okazu (divisori) e spesso corredati da mini contenitori per i condimenti. A fianco alle versioni “commerciali”, acquistabili in negozio, il bento è tipicamente preparato dalla mamma per i figli, o da un partner per l’altro: la cura nella preparazione di questo lunch box decisamente particolare diventa insomma un simbolo stesso del sentimento che nutre una relazione. Il bento è un perfetto esempio della Japanese way of life. Ed è utile anche per spiegare il concetto FSL: Flow, Synchronization e Leveling. FSL è la sintesi definitiva di KAIZEN™ in produzione, logistica e supply chain, una nuova mentalità di sfida allo status quo e di sviluppo di nuove soluzioni attraverso il coinvolgimento di tutti e un processo strutturato capace di liberare la creatività e di produrre miglioramenti veloci.

Flow, Synchronization e Leveling permettono di associare miglioramento continuo e innovazione continua: il primo attraverso l’eliminazione delle attività non a valore (Muda), in modo da semplificare i processi e guidarli attraverso standard semplici e regole di gestione a vista; la seconda per sviluppare nuovi prodotti, nuovi sistemi di produzione, nuovi modelli di business grazie a team capaci di generare nuove idee, testarle velocemente e scalarle fino a raggiungere il proprio pieno potenziale. 

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